Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XVI – 16 novembre 2019.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Effetti positivi dell’esercizio aerobico e di resistenza nella sclerosi multipla. Analizzando criticamente i risultati di nove studi, Wong e Holahan concludono che l’esercizio motorio aerobico e di resistenza, costante e ben eseguito, può avere un impatto significativo sulla qualità della vita delle persone affette da sclerosi multipla, ma non sembra determinare un’effettiva riduzione dei processi infiammatori associati a patogenesi e a fisiopatologia della malattia neurodegenerativa. L’attività motoria può essere un’ottima integrazione della terapia farmacologica, in quanto riesce a ridurre gli effetti invalidanti delle cicliche recidive e a combattere i limiti imposti dalla sintomatologia alla vita sociale. Secondo Wong e Holahan, gli effetti positivi dell’attività fisica sulla sintomatologia non sono attribuibili a modificazioni dei livelli di citochine o marker infiammatori. [Wong V. L. & Holahan M. R., Behav Pharmacol. 30 (8): 653-660, Dec. 2019].

 

Schizofrenia: TSPO non è il giusto marcatore dell’attivazione della microglia. Sneeboer e colleghi hanno dimostrato che TSPO (translocator 18 kDa protein) 1) non è aumentata nel tessuto cerebrale post-mortem di pazienti schizofrenici; 2) non è correlata con l’espressione di marker di attivazione microgliale; 3) non è ristretta alla microglia; 4) non è iper-espressa nella microglia primaria umana attivata ex vivo. Sneeboer e colleghi, in linea con altri studi pubblicati di recente, dimostrano che TSPO non è uno specifico marker di attivazione della microglia e non è iper-espressa nella schizofrenia. [Cfr. Schizophr Res., pii: S0920-9964(19)30480-3, Nov. 4, 2019].

 

Terapia col gene della telomerasi efficace nella degenerazione simil-alzheimeriana. L’accorciamento telomerico associato all’invecchiamento si verifica in anticipo in molti casi di malattia di Azheimer e di neurodegenerazione sviluppata in età avanzata. Whittemore e colleghi hanno sperimentato una terapia col gene della telomerasi in un modello murino di neurodegenerazione associata ad accorciamento dei telomeri, ottenendo un significativo miglioramento del fenotipo corrispondente alla patologia neurodegenerativa di età avanzata. [Cfr. Aging 11 (10): 2916-2948, 2019].

 

Il cervello è un bersaglio ignorato dei contraccettivi ormonali. Numerose prove sperimentali dimostrano che i farmaci contraccettivi ormonali, prescritti di routine per alterare il ciclo fisiologico della donna al fine di evitare il concepimento, influenzano neurormoni, neurotrasmettitori e neuropeptidi, con effetti misurabili su emozioni, affettività, cognizione e comportamento sociale. Patrizia Porcu e colleghi dell’Università di Cagliari rilevano che la ricerca su modelli animali ha identificato alcuni meccanismi molecolari di quest’azione sul cervello e ha fornito le basi per la comprensione di parte degli effetti fisiopatologici e psicologici determinati da questi steroidi. Porcu e colleghi sottolineano l’importanza di trasferire ai ginecologi queste conoscenze perché possano informare le donne di questo nuovo rischio associato alla contraccezione steroidea, che si aggiunge a quelli già noti. [Porcu P., et al., Front Neuroendocrinol Oct 12:100799, 2019].

 

Terapia canina ed equina per disturbi d’ansia, depressione ed altre sindromi psicopatologiche. Young e Horton hanno fatto il punto circa l’efficacia della terapia che impiega la compagnia di animali, come il cane e il cavallo, per alleviare la sintomatologia di stati psicopatologici anche gravi, quali il disturbo post-traumatico da stress (PTSD), il disturbo d’ansia generalizzato (GAD) e la depressione maggiore (MDD). Il report, realizzato per l’agenzia di stato canadese CADTH, evidenzia l’utilità del ricorso all’interazione con gli animali nel trattamento di questi disturbi e, più in generale, per la salute mentale, anche se non documenta prove di un’efficacia che si possa generalizzare come alternativa alla psicoterapia combinata con la farmacoterapia. [Young C. & Horton J., CADTH Rapid Response Reports, 2019].

 

Ostie consacrate per la notte di Halloween: ma, allora, il diavolo crede in Dio? Una giovane e distinta signora altoborghese ha chiesto la consulenza psichiatrica per l’insonnia e una grave sintomatologia ansiosa che presentava suo figlio, chiamiamolo Marco, dopo aver partecipato ad una festa per la ricorrenza di Halloween in casa di amici. Il timore della madre è che il suo bambino possa aver sviluppato un disturbo post-traumatico da stress (PTSD) o un’altra forma di disturbo acuto da stress.

Inizialmente, non si riusciva a comprendere la ragione di un turbamento tanto profondo da non consentire, per frequenti pensieri intrusivi simili a incubi notturni, a un allievo volenteroso e intelligente di frequentare la scuola e assolvere ai quotidiani doveri scolastici. È stato poi accertato che, dopo la festa dei bambini, gli adulti si sono avviati, con macabri travestimenti e ostie consacrate a celebrare per Halloween un rito satanico.

In precedenza Marco, che solo da pochi mesi aveva ricevuto la prima comunione, aveva assistito in chiesa ad una scena che già lo aveva profondamente turbato: una donna, che poi avrebbe riconosciuto tra gli adulti della festa, durante la messa, al rito della comunione, si era avvicinata al sacerdote porgendo le mani per ricevere la particola ma, quando le è stata consegnata, l’ha presa e portata via; esortata dal sacerdote a mangiarla, volgendo le spalle, sotto gli occhi di Marco, ha finto di farlo e poi è uscita in fretta dalla chiesa.

Si è deciso di spiegare tutto al bambino, rassicurandolo circa il fatto che da lui non si pretendeva alcun intervento, e che sarebbero stati gli adulti ad occuparsi della questione, cercando di proteggere la sua sensibilità e i suoi sentimenti, tenendolo lontano da quelle persone.

Il sacerdote della chiesa di Marco, visibilmente addolorato, ha spiegato che in molte città italiane si compiono furti di ostie consacrate, che sono poi rivendute a 200-250 euro a membri di sette sataniche. Il bambino, dopo aver osservato che questo è il prezzo oggi per tradire il Signore, invece dei 33 denari di Giuda, ha acutamente fatto notare che un non credente avrebbe potuto utilizzare le ostie dei pasticcieri o rubare dal produttore quelle destinate alla chiesa: pretendere delle ostie consacrate vuol dire essere credenti!

Probabilmente ha avuto un ruolo decisivo per l’estinzione dei sintomi, l’affrontare insieme il problema, consentendo a Marco di vivere una reale esperienza di condivisione e supporto da parte della famiglia e di adulti influenti e capaci di rappresentare un ambiente simbolico favorevole e protettivo, col quale identificarsi e dal quale trarre forza per prendere le distanze dall’esperienza traumatizzante dell’Halloween satanico.

 

Psicologia della libertà sessuale e conseguenze negative per le donne più giovani. In Italia dagli anni Settanta del secolo appena trascorso si è andata diffondendo e affermando un’ideologia della libertà sessuale che considera lecito qualsiasi rapporto intimo fra persone consenzienti. Su questa base, fra i giovani è diventato costume frequente avere rapporti sessuali occasionali, anche fra sconosciuti, per attrazione reciproca in circostanze di svago, incontri sociali o vacanze. Considerato un progresso del costume “emancipato dai divieti oscurantisti della morale cristiana”, questo stato di fatto, che ha separato la sessualità dal naturale rapporto con la procreazione e dal plurimillenario obbligo matrimoniale della responsabilità del coniuge, ha favorito l’interpretazione della soddisfazione del bisogno sessuale come un diritto, quasi si trattasse dell’accesso ad un bene di pubblica disponibilità e non dello stabilire con un’altra persona il rapporto di massima intimità corporea concepibile, secondo solo a quello esistente fra la madre e il feto durante la gravidanza. I sostenitori di questa ideologia, che nel Novecento è stata propagandata come “nuova morale dei rapporti fra i sessi” e associata alla libertà di divorziare e abortire, assicuravano che questa libertà avrebbe drasticamente ridotto se non eliminato il problema della violenza sessuale, che secondo quella visione sarebbe stata tutta da attribuire alla “sessuorepressione”.

In realtà, i reati di violenza sessuale sulle donne sono andati crescendo, quasi di pari passo con la deregulation sessuale. Alcune donne attiviste politiche, prevalentemente di ispirazione radicale, quarant’anni fa citavano, quale esempio positivo per le donne, le realtà di isole tropicali in cui i costumi sessuali non erano soggetti alle restrizioni tipiche dei paesi in cui l’etica pubblica era molto vicina alla morale giudaico-cristiana e specificamente cattolica, come era nel nostro Paese. I viaggi in arcipelaghi lontani, dalle Hawaii alle Fiji, erano venduti dalle agenzie soprattutto in quanto luoghi mitici del free love nell’immaginario maschile, e in quelle perorazioni diventavano “paradisi terrestri” anche per le donne. Le cose non stavano e non stanno così.

Uno studio condotto da Mitchell del Kirby Institute di Sidney (Australia) e Bennett dell’Università di Melbourne (Australia) ha analizzato la grave realtà delle ragazze iTaukei delle isole Fiji, soggette a numerose forme di violenza intima (IPV, intimate partner violence) esercitata da partner maschili. Lo studio ha analizzato la vita sessuale di ragazze non sposate iscritte all’Università di Suva, Fiji, che hanno riferito di subire costantemente comportamenti coercitivi da parte di ragazzi che cercano con ogni mezzo di ottenere sempre rapporti sessuali secondo i propri desideri, esercitando pressioni verbali, ricorrendo all’inganno e a varie forme di manipolazione. Le ragazze sono indotte, in tal modo, a praticare coito non protetto e spesso costrette dal partner ad abortire in condizioni rischiose per la salute.

Gli autori dello studio lanciano un appello alle autorità sanitarie per affrontare questo problema di IPV, anche attraverso campagne di educazione sanitaria. [Mitchell E. & Bennett L. R., Violence Against Women, Oct 30: 1077801219882505, 2019].

 

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BM&L-16 novembre 2019

www.brainmindlife.org

 

 

 

                                                                                                 

 

 

 

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